Nel nostro mondo ipertecnologico e ipercinetico la pittura di Valter Lavagetto rappresenta una scelta coraggiosa e anticonvenzionale.
Nelle sue tele, infatti, ci sono il sapore del tempo perduto e ritrovato, il piacere del ricordo, la bellezza poetica e malinconica degli oggetti e delle piccole cose quotidiane.
Si tratta di un ritorno alla pittura e alla manualità legato alla svolta postmoderna e avviato nell’arte figurativa alla fine degli anni Settanta, in particolare dalla Transavanguardia e dai Neoespressionisti tedeschi.
Quella di Valter è una “poetica degli oggetti” che assume toni metafisici, declinati in chiave pop, nello stupore evocativo di una realtà fisica che è anche e soprattutto realtà interiore.
Valter scava nella memoria e recupera brandelli di storia vissuta e dimenticata che prendono forma in oggetti semplici e solitari, muti testimoni di un passato rappresentato in immagini spesso frammentate, tagliate e incomplete per la scelta di angoli visuali insoliti.
Il suo occhio isola e circoscrive, ferma sulla tela un dettaglio, un particolare: così le sedie, le biciclette, i fiori, perfino le mollette acquistano una dignità esistenziale. I colori accesi, di ricordo fauve, contribuiscono all’effetto straniante delle immagini che sono sottratte allo scorrere del tempo, isolate in spazi mentali e trasfigurate in una dimensione metafisica.
Daniele Grosso Ferrando
English version
In our hyper-technological and hyper-kinetic world, Valter Lavagetto's paintings represent a brave and unconventional choice...
Version française
Dans notre monde hyper-technologique et hyperkinétique, la peinture de Valter Lavagetto exprime une choix courageuse et peu conventionnelle...